Sicuramente
non rivelo nulla di nuovo dicendo che il termine astrologia viene dall'unione
dei termini greci astro e logos, dove il secondo sta per parola,
verbo, discorso... Quindi, la traduzione letterale è il linguaggio, il discorso
degli astri; i destinatari di questo
messaggio siamo noi esseri umani, che veniamo attraverso questo strumento a
conoscenza del loro codice segreto e misterioso.
Costituisce,
nei nostri confronti, un passaggio in più, un avvicinamento rispetto
all'astronomia, che indica invece (da astro + nomos, legge) la
conoscenza delle leggi che regolano il funzionamento dell'universo e i rapporti
che esistono all'interno di esso.
Volendo, un
po' teatralmente, tornare all'idea greca degli dei arbitri del destino degli
uomini, rappresenta il momento in cui questi esseri mitici, così lontani ed
inaccessibili per la nostra umile condizione umana, sospendono per un attimo la
loro occupazione preferita, quella che li vede eternamente e sempre variamente
immersi nelle loro vicende di guerre, amori, alleanze, vendette, sconfitte e
vittorie, figli legittimi o frutto di incontri fugaci e di improvvise passioni,
tradimenti, idilli... e volgono il loro sguardo quaggiù, verso di noi, piccoli
umani, non solo accorgendosi della nostra presenza ma addirittura parlandoci, e
spiegandoci in che modo i loro sempre uguali eppure sempre diversi rapporti
producono riflessi ed effetti sulle nostre vite mortali. Gettano così un ponte
tra loro e noi, permettendoci di accedere alla loro dimensione rarefatta e
distante, con l'esaltante effetto di far sentire anche noi un po' divini,
partecipi e non più soggetti passivi degli effetti delle loro mitiche vicende.
In un
linguaggio più moderno e umanisticamente orientato, potremmo considerare i
pianeti ed in generale la dimensione celeste come un riflesso di energie
universali, i cui rapporti reciproci sono in continuo cambiamento e i cui
equilibri in perenne oscillazione hanno conseguenze su tutto ciò che
esiste,vita umana compresa. Per riprendere una metafora già usata a proposito
dell'argomento, i pianeti agiscono sui nostri destini e accadimenti come un termometro
rispetto alla febbre: non la causano, ma ne misurano l'intensità. I pianeti,
cioè, non causano ciò che ci succede, ma rivelano e misurano l'effetto di
energie universali sulla nostra dimensione umana così come su ogni altra
dimensione fisica: animale, vegetale, metereologica o planetaria. Questa è la
spiegazione che si rifà ad una dimensione puramente simbolica dell'astrologia,
ed alla quale mi sento più aderente; ma c'è anche una spiegazione più
squisitamente fisica, che riconduce gli effetti dei pianeti sulle nostre vite
ad un influsso luminoso, che varia quindi in base alla posizione dei
vari pianeti rispetto al sole, unico motore energetico del sistema che da lui
prende il nome, e alla loro posizione nell'eclittica, il percorso apparente del
sole, appunto, rispetto alla terra, e quindi a noi.
In ogni
caso, nell'uno o nell'altro caso, il sistema astrologico può decifrare gli influssi
planetari a due diversi livelli: un livello collettivo, attraverso i movimenti
dei pianeti conosciuti come transiti, a cui tutti siamo soggetti anche
se con diversi effetti per ognuno di noi, e un livello individuale, attraverso
quel meraviglioso strumento usato da secoli dagli astrologi per indagare
l'animo e il destino di un soggetto, chiamato tema natale.
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